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本帖最后由 jiangxsxb 于 2013-8-5 08:31 编辑
” Ma che importa l’eternità della dannazione a chi ha trovato, in un secondo, l’infinito del piacere? ”
Citazione Charles Baudelaire
Mercoledì 31 Luglio, siamo stati invitati presso gli studios Halifax Digital Bros, distributore ufficiale del PES Franchise in Italia in una bollente Milano, dove abbiamo avuto la possibilità di avere un lungo faccia a faccia di 6 ore e poco più con l’avveniristica simulazione calcistica di casa Konami, Pro Evolution Soccer 2014, intramontabile evergreen annuale per ogni football-gaming che si rispetti.
Il codice che Halifax ha messo a nostra disposizione per il Playtest è il Preview Code, evoluzione del codice provato da diverse community di PES e stampa durante l’evento Community Day tenutosi presso il quartier generale Konami di Windsor in terra Londinese nella prima settimana di Luglio.
Dopo mesi di info, news, rumors, immagini e scorci di video-gameplay, le parole lasciano spazio alla verità, o meglio dire al pad. Prima di scendere in campo, tra i verdi campi di PES 2014, ho notato, come Konami quest’anno sia avvezza a tingere la propria creatura di colore rosso, lo troviamo nel menù principale, nel pallone ufficiale, sfumato su alcuni contorni del menù pre-match, piccolo dettaglio degno di nota a mio parere, il colore rosso caratterizza aziende e multinazionali vincenti della nostra era quali Ferrari, Marlboro, Coca-Cola. Un messaggio in codice forse, o non del tutto celato, per ribadire ancora una volta quanto forte sia il desiderio di riscossa nel Sol Levante, per portare alla ribalta il Brand nel mondo tra Community e Fans promiscui che si fondono nel nome di PES.
Concentrandomi sul gioco ansioso di un primo contatto in-game, ci ritroviamo davanti il menù principale con una sola scelta a disposizione quale la partita veloce, poco sotto purtroppo “locked” modalità di gioco quali UEFA Champions League, Europa League, Copa Libertadores e la new entry asiatica AFC Champions League. Proseguendo nell’unica scelta disponibile, troviamo 4 Team caratterizzanti di questa Build, due nazionali, Italia e Germania e due club, Bayern Monaco e i brasiliani del Santos. Match da 10 minuti.
Scelte le squadre, una rinnovata interfaccia grafica accoglie il game-plan dove possiamo personalizzare moduli, schemi, sostituzioni e tattiche da riversare in-game con il classico e piacevole “drag & drop” introdotto con PES 2011 utilizzando le levette analogiche per spostare calciatori e panchinari con pedine a tutto campo. Sbirciando nei sub-menù ho scovato le nuove zone di campo per settare lo stile di gioco predefinito e caratterizzante della squadra da adottare. Ho notato come il Bayern Monaco ad esempio, utilizza tra le zone di campo interessate quelle ricoperte da Ribery e Lahm evidentemente per sfruttare punti nevralgici delle squadre avversarie affidandosi agli affondi decisivi del tedesco prima e del francese poi. È interessante e davvero piacevole notare come Konami non solo voglia stuzzicare il campione che è in ognuno di noi tra dribbling tiri e saette, ma anche il Coach, l’allenatore, colui che imprime la propria filosofia calcistica al gruppo da riversare in campo.
Kick Off
Come per ogni viaggio che intraprendi nella vita reale, l’inizio di una nuova avventura, come l’ingresso in nuovi mondi, il calcio d’inizio mi ha proiettato proprio in un nuovo mondo che sognavo da tempo, attendevo con ansia, battiti del cuore raddoppiati in una incessante tachicardia, il colpo d’occhio che si palesa è qualcosa di incredibile. Si dirada la nebbia e la mia mente percepisce l’inizio della nuova era e l’Allianz Arena tra giochi di luce e nuovi effetti mai visti in un gioco di calcio precedentemente, svela tutta la potenza del FOX ENGINE. Adesso è tutto nuovo, sfavillante, vivo.
Un inquadratura dall’alto riprende i vari anelli del tempio bavarese, i miei occhi girano a 360 gradi, sono fuori dal mio controllo, noto dettagli ovunque, l’illuminazione artificiale è superba, lo stadio riflette ombre dei metalli che costituiscono lo stadio in maniera talmente reale che non riesco a skippare l’ingresso in campo delle squadre per godermi questa manciata di secondi rimanendo folgorato. Il sonoro è variegato mai scontato, la folla sugli spalti si anima tra canti e saltelli incessanti precedendo prima e poco dopo poi l’ingresso in campo delle squadre, senza percepire minimamente che il sottofondo sia una registrazione implementata nel gioco. Nel sottopassaggio un concentrato Lahm, accompagna il Bayern in campo per la sfida con il Santos e in pochi secondi mi rendo conto che ciò che sta per accadere sarà qualcosa di tutto nuovo. Le varie inquadrature esaltano il dettaglio grafico impressionante che caratterizza i calciatori nei minuti precedenti al calcio d’inizio. La modellazione è impressionante, la già ottima rifinitura grafica dei calciatori di PES 2013 lascia il posto a un dettaglio sublime, spigolature, sbavature e alialising ora sono un ricordo. Mentre Mandzukic si avvia verso il centro del campo, l’intero corpo in movimento del croato scandisce il sinuoso adattarsi della maglia che si piega e raggrinza mostrando diversi effetti del tessuto delle divise, così come pantaloncini e calzettoni, di quest’ultimi ne riesci a distinguere la trama che compone la maglia. Gli scarpini finemente riprodotti, smussati e tondeggianti verso la punta, non sono un amante di questo dettaglio ma posso dirgi che sono riprodotti in maniera imlressionante, sembra vedere scarpe da calcio reali. Finalmente l’erba del campo è riprodotta in 3D e non più distese di textures ripetute in un infinito copia e incolla sparso per il campo, avviando il replay delle azioni e spingendo la telecamere quanto più in basso è possibile si notano ciuffi d’erba sparsi per tutto il campo di diverse tinte verdeggianti complice di tutto questo, anche l’illuminazione artificiale che variava con effetti da zolla a zolla di campo. Dettagli grafici di pubblico e addetti a bordo campo sono ben riprodotti anche se non a livello dei calciatori visti in campo, qualche piccola sbavatura li caratterizza ancora, anche se è notevole il balzo in avanti rispetto il predecessore PES 2013. Non è ancora tempo di giocare per me. Sono un amante delle telecamere per esaltare il dettaglio grafico in-game e voglio sbizzarrirmi nella personalizzazione tra le due telecamere disponibili nella Build: Wide e Custom. Sorrido finalmente nel vedere che Zoom, angolo e profondità sono ora di mio libero arbitrio e regolo i suddetti parametri in modo da trovarmi un campo abbastanza vicino ma profondo allo stesso tempo per cambiare qualsivoglia il mio gioco da fascia a fascia, lo Zoom a 8 tacche mi restituisce quindi calciatori vicini ma con un ottica a tutto campo per apprezzare le loro nuove animazioni, croce e delizia della serie in questa gen. La telecamera Custom mi accompagnerà per tutto il Playtest o quasi quindi la trovo a mio parere un buon compromesso tra chi vuole godere del nuovo motore grafico e avere una buona padronanza visiva del campo.
Di default ci sono tre tacche d’assistenza per passaggi, cross e i tiri sono assistiti. Aumento ancora di una tacca per avere un idea ben precisa di PES 2014, per capire dove sono orientati ora gli sviluppatori con il titolo, se si tende verso un assistenza decisa per i meno smaliziati o intendono marcare la serie verso una filosofia hard-core e libera da automatismi alla ricerca della simulazione calcistica che da anni i Fans chiedono al colosso giapponese.
Con grande sorpresa posso affermare che il gioco ora vira verso una libertà d’azione maniacale, i famosi binari che hanno minato la serie per anni ora cedono il posto alla gradita sorpresa della ritrovata casualità e varietà che ho riscontrato nelle azioni imbastite, svanendo così l’effetto “calamita” che sembrava attrarre la palla nei precedenti PES tra passaggi e cross.
Il ritmo di gioco è lento, lentissimo a scandire i secondi che passano da un passaggio all’altro. Nel calcio reale possiamo notare fasi di intermezzo scandite da diversi movimenti del corpo come un cambio di gioco ad esempio da fascia a fascia. Il terzino colpisce la palla accarezzandola con l’interno del piede, il busto è sbilanciato all’indietro un braccio che tende avanti, un altro dietro il corpo piegato, il centrocampista che sta per ricevere il passaggio è teso, irto in attesa di raccogliere palla, stopparla, metterla a terra entrandone in possesso alzare il capo e decidere dove scaraventarla per proporre l’affondo decisivo. Questo è PES 2014. L’essenza del calcio giocato attraverso piccoli dettagli di un mosaico che fanno grande un opera. Micro-animazioni e Animazioni si susseguono in ogni frangente in un continuo ritmo dinamico, ogni elemento del gioco è vivo, fluido e animato, mentre Dante ha la palla in difesa tra i piedi e si accinge ad un passaggio corto per il compagno di reparto Boateng, Lahm lo segue costantemente con il capo salendo sulla fascia aspettando palla o accompagnando soltanto l’azione facendo sentire all’avversario la sua presenza. Ora le animazioni sono legate tra di loro attraverso fini movimenti e bilanciate da un inerzia in linea con una partita di calcio reale vista in tv. È come se sotto le mani senti il peso dei calciatori in campo spostarsi, girarsi, correre e sbilanciarsi, tutto sotto il tuo controllo. Su questo aspetto vorrei soffermarmi. È un discorso soggettivo più che altro. Se io amante del calcio, chiedo da anni una simulazione di calcio reale, non posso non prendere in considerazione la forza di gravità e la fisica del baricentro di un corpo che regola peso, massa e oscillazione del corpo stesso rispetto il suolo e l’inevitabile interazione con gli altri corpi circostanti. L’inerzia che ho riscontrato giocando con PES 2014 è a mio parere la migliore vista sinora in un gioco calcistico e spero vivamente che il PES Team non alteri quest’elememto chiave a favore di un gioco più veloce e frenetico nei movimenti dei calciatori, portando il titolo verso una strada completamente diversa da quella intrapresa. Durante la lunga sessione di Playtest ho avuto modo di formare un idea tutta mia su questo discorso. Il peso specifico di ogni calciatore è perfettamente bilanciato con il lento gameplay realistico della serie e tutto questo non inficita sulla fluidità delle animazioni, magari ingessando i movimenti creando congiunture nel gameplay stesso. È tutto così reale, ben regolato e scandito, alleggerire i calciatori a favore di innaturali movimenti creerebbe a mio parere situazioni particolari e veri effetti collaterali. Non vorrei sinceramente ritrovarmi un vero movimento libero a 360 gradi come visto in PES 2014, senza controllo e padronanza dei movimenti rendendo tutti i calciatori sensibilissimi tra un animazione e l’altra. Ora ho potuto notare come tutti gli elementi del gameplay sono bene amalgamati tra di loro. Ad esempio in diverse occasioni ho lanciato Mandzukic a rete con cross a scavalcare dalla tre quarti di centrocampo. Ho notato come il calciatore facesse fatica a raggiungere la sfera tanto era marcato, ostacolato e in continuo contatto con l’avversario.. Di parte sua il croato con il fisico raggiungeva palla e con piccoli movimenti di spalla e braccia si apriva varchi per arrivare verso la porta. In questi momenti sentivo quanto fossero bene incastrate le animazioni e quindi collegate all’inerzia. A mio parere è il numero elevato di animazioni inserite che non abitua ancora qualche player. Se provate a ruotare l’analogico sinistro costantemente, vi accorgerete che il calciatore muoverà i piedi attorno alla palla in diverse direzioni, è massiccia la quantità di animazioni inserite. L’elemento chiave che a mio parere regola tutto questo è proprio una finalmente azzeccata scelta di bilanciare il gameplay con tutti questi elementi. Mi sento di promuovere l’inerzia del gioco a pieni voti, tanto è reale e in linea con altri fattori e non crea effetti collaterali sopratutto quali ritardi alla risposta dei comandi, solo in qualche frangente ho potuto notare che mentre un difensore rincorreva la palla che stava per finire in fallo laterale, se quest’ultimo era ostacolato o rincorso da vicino era per me difficile cambiare direzione o spazzare palla altrove. Non dimentichiamo che stiamo analizzando comunque una Build incompleta che non rappresenta la qualità finale del gioco e piccole sbavature è normale che ci siano. In PES 2014 quindi, Animazioni, Inerzia, peso specifico di un calciatore e la relativa posizione del corpo sono elementi chiave che sono alla base dell’intero gameplay. Il gioco è molto fisico, continui scontri tra centrocampo e difesa , il contatto fisico è un filo invisibile che lega la parola PES all’edizione 2014. Durante uno scontro serrato tra Montillo e Dante ad esempio mediante la levetta analogica R3 ho notato come il difensore bavarese usasse le braccia continuamente per fermare il calciatore del Santos, inseguendolo e sbilanciandolo con il corpo per rallentare l’azione e conquistare la palla. Stesso discorso per intercettare un passaggio o deviare un cross per destinarlo ad altra sorte, ho notato come la squadra avversaria usasse allungare continuamente le gambe per intercettare continuamente i miei tentativi di lanciare l’attaccante verso la rete oppure opporre la schiena e le spalle saltando in area per respingere un mio cross. Il fisico è un elemento chiave di questa nuova edizione di PES ed è una grande sorpresa ai fini della tanto richiesta simulazione calcistica. Ciò che completa tutto questo è stato notare finalmente che non esistono più compenetrazioni tra due corpi che si scontrano, in tutto il tempo avuto a disposizione per il Playtest non ho mai assistito a scene dove braccia di un calciatore penetrassero nel corpo di un altro, oppure a scarpini che affondano nel campo, ora noterete un aggressivo Balotelli impattare con la gamba in scivolata del difensore di turno alla disperata ricerca di sdradicargli palla. I casi sono diversi e molteplici, almeno io questo ho potuto notare: o il difensore finirà per commettere fallo oppure l’attaccante del Milan salterà il difensore stesso in un volo spettacolare impattando con il corpo di quest’ultimo senza mai compenetrarsi a vicenda, ma il tutto avviene in veri e propri rudi scontri. Sono finiti i tempi delle interminabili corse sulle fasce. Ho tentato a più riprese utilizzare velocisti quale Ribery, Giovinco, Neymar abusando del tasto R1 intestardendomi di proposito nella corsa. Nulla da fare e le varianti sono molteplici. Venivo puntualmente raddoppiato, ostacolato o sbilanciato, oppure grazie al nuovo movimento libero a 360 trascinavo la palla fuori dal campo se tentavo di fermare un giocatore ormai lanciato a rete. Vi accorgerete che il calciatore che guidate non sarà mai solo, attorno a lui si alterneranno terzini, centrocampisti e attaccanti spalle alla porta per fare da sponda. La differenza in campo non sarà più prerogativa del vostro asso in attacco ma la squadra, il gruppo, il continuo fraseggiare, vi sentirete continuamente stuzzicati a tornare indietro, cambiare gioco sulle fasce, fare girare palla continuamente e tutto questo è piacevole sia dal punto di vista del gameplay che riesce a restituire sensazioni uniche che dal punto di della bellezza della manovra, le brillanti animazioni fanno da cornice allo spettacolare gameplay.
I Cross non sono più tesi e sempre dritti come a seguire invisibili linee rette, curveranno come smorzati dall’effetto che imprimiamo alla palla. Non sono mai uguali tra loro. Ora anche con 4 tacche di assistenza sono sempre manuali anche sottoporta e bisogna calibrare ampiezza e potenza del cross nonostante la massima assistenza. Ho notato che chi raccoglie un cross ha diverse opzioni a seconda della potenza che imprimiamo al pallone, o la stopperà con il letto mettendo palla a terra, o la raccoglierà al volo con l’interno del piede allungando la palla dalla propria portata. I tiri ora sono lenti ma potenti allo stesso tempo, la sfera è come un sasso scagliato nell’atmosfera, partirà un bolide che perderà man mano potenza a seconda della distanza. Sembra scontato detto così, in questo modo, ma ora hai l’impressione che proprio l’atmosfera e agenti esterni abbiano presa sulla palla ed è realmente condizionata. Sono ben riprodotti e la loro efficacia dipende molto dalla posizione del corpo del calciatore che effettua il tiro rispetto alla porta. I tiri con R2 come la più classica delle “palombelle” che ci ha abituato l’ex pinturicchio bianconero Del Piero sono visivamente e stilisticamente riprodotti in maniera ineguagliabile, ma purtroppo li trovo troppo efficaci in assistito. In diverse occasioni con Ribery prima e Montillo in seguito ho insaccato troppo facilmente palla, li dove il portiere non può arrivare.
Il TrueBall Tech regala soddisfazioni ingame mai percepite prima. Palla e calciatore sono due amici di viaggio che non vanno mai a braccetto. La fisica della palla da sempre un punto di forza della serie è elevata al l’ennesima potenza ora. Per i più smaliziati ci saranno sorprese in ogni tocco di palla. La palla ora è come un elemento esterno al calciatore che cerca di domarla. Ruota ogni volta in maniera diversa a seconda dei diversi tocchi di palla. I tocchi di esterno danno un effetto alla sfera come per rientrare sempre sul piede del calciatore e ho avuto la sensazione che reagisce sempre in maniera diversa e mai in monotone e ripetute azioni. Si ha la sensazione che i calciatori si adattano ai movimenti della palla e importante sarà la posizione degli stessi mentre impattano con la sfera. Correre troppo anche seguendo linee rette vi darà comunque un margine di errore, il corpo si sbilancerà in corsa anche in virtù della pressione avversaria e non sarà la stessa cosa di portare dolcemente palla tra i piedi. Insomma ci saranno reazioni diverse a seconda di azioni diverse e mai scontate e tutto ciò darà vita a scene di gioco sempre diverse tra loro e mai ripetitive e stancanti.
I calci di punizione sono stati per me come un rebus. Anche con l’assistenza delle tacche che ne indicano la traiettoria non sono riuscito ad assimilare a pieno il loro utilizzo. Alcune volte riuscivo a scagliare sassate che impensierivano il portiere e altre volte tiri deboli e neutrali. Mi astengo da giudicarli in quanto poche volte ho avuto la possibilità di battere una punizione e sbizzarrirmi con essi. La demo pubblica scioglierà ogni tabù. I calci di rigore invece danno un intuizione diversa. Caratterizzati da una telecamera bassa e schiacciata, non seguono fili e traiettorie invisibili. Ne ho calciati 4 o 5 e non ho mai notato congruenze con penalty precedenti. Per rendere meglio l’idea, la palla non si insaccava mai in rete negli stessi punti, ma ho avuto l’impressione che seguono la sensibilità del player che sta per calciare. In due occasioni ho puntato l’angolo alto a destra del portiere, non sono mai riuscito a centrarlo, la palla è finita poco sotto o quasi sul guantone del portiere. Intuitivi e ovviamente da approfondire ma danno l’ennesima prova della libertà che PES 2014 sprigiona in-game.
Per ciò che concerne i colpi di testa posso parlare solo di due occasioni, in quanto ho trafitto Rafael scagliando una sassata di testa con il bavarese Mandzukic e con Balotelli poi contro Neuer. Se devo dirla tutta, non sono riuscito a carpire pienamente la loro manualità, se sei effettivamente tu il padrone di un incornata o sia legata ad altri aspetti. Ma posso dire che sono molto potenti, i calciatori si avvitano sul proprio corpo piegando il busto per caricare la schiacciata e l’animazione che ne scaturisce è davvero notevole e bella a vedersi. Occorrono più partite, ma l’impressione è che siano stati anch’essi sotto esame e quindi nuovo sviluppo. Ho sentito diversi utenti in cerca di news e impressioni sul rigonfiarsi della rete in PES 2014 dopo che la palla insacca. In verità trovavo già ottime le reti di PES 2013, non so se per mia poca concentrazione su questo dettaglio, o perché forse non sono state oggetto di grande trasformazione, laddove ribadisco servisse, ma non ho notato grossi passi avanti ne passi indietro. Forse nel caso dei colpi di testa ho notato come la palla schiacciata in maniera diversa rispetto ad un tiro scagliato con il piede provocasse un rigonfiarsi diverso, ma ripeto non trovavo difetti in essse con PES 2013, non ne ho notati ora con PES 2014.
Capitolo portieri. Bene, ho impressioni discordanti. E mi hanno confuso, quasi portato fuori strada. I portieri sotto esame sono, Buffon, Neuer e Rafael. Dalla lunga o media distanza, bloccano forse troppo facilmente o deviano tiri destinati li dove non potrebbero arrivare compiendo volie colpi di reni bellissimi a vedere. Molto discutibili nelle situazioni uno contro uno. Sembrano saracinesche a volte e altre volte subiscono reti in maniera goffa. Giocando a più riprese ho avuto la mia netta impressione e ferma idea. A volte reagivano con animazioni non collegate al contesto tuffandosi in maniera errata alla direzione della sfera. Per rendere l’idea, ho notato Buffon tuffarsi sul primo palo con il braccio opposto e subire la rete, quando sarebbe bastato temporeggiare e coprire il palo stesso. Allo stesso tempo Neuer ha effettuato parate e interventi in extremis tanto belli ed efficaci a tal punto da riguardare il replay a più riprese scatenando l’ora del mio compagno di viaggio ( la voglia di giocare in effetti era troppa ). A mio parere lo stato acerbo della Build non ha permesso l’implementazione piena di tutte le animazioni necessarie per ritenere i portieri completi ed efficaci da questo punto di vista. Una nuova Build o magari proprio la Demo pubblica scioglierà i miei dubbi, ma non riesco a dare un pieno giudizio ai portieri per svariati motivi. Rimandati.
Arbitri e fischietto finalmente seguono una logica. ( anche se vogliamo dirla tutta, accade questo nel calcio reale??? ) In diverse occasioni ho falciato nettamente calciatori in scivolata a centrocampo, anche banalmente e il cartellino giallo è stato il giusto protagonista di questi scorci, a volte ho commesso fallo sbilanciando un avversario con il corpo e nessuna sanzione ha contraddistinto la scena oltre il semplice calcio di punizione. Il fallo da ultimo uomo per un calciatore lanciato a rete in 2 occasioni è stato irrimediabilmente sanzionato con il rosso. Ho pareri ed idee molto positivi su di essi, insomma non ho notato effetti collaterali derivanti da essi, anche se come dico sempre occorrono molti giorni di Playtest per un definitivo giudizio. Ma da ciò che ho visto, mi sento di promuoverli a pieni voti, anzi, mai stato tanto d’accordo con loro e le loro decisioni.
Full Manual
Con l’edizione attuale, PES 2013, abbiamo assistito a una rivoluzione dal punto di vista della libertà di gioco nella serie. Per la prima volta abbiamo assistito a una vera libertà in-game per passaggi, cross e tiri finalmente manuali, per la gioia degli hardcore gamers. Mi ritengo un amante del genere e non potevo non dedicare tempo a quest’aspetto per capire come si evolvono controlli e assistenze in PES 2014.
Recandomi nel menù classico per settare le varie assistenze ho praticamente azzerato il tutto, passaggi a zero tacche e tiri manuali. C’è da dire che ci sono funzioni avanzate ora nei menù per le assistenze, ovviamente ho testato un manual classico per non deragliare e rischiare di confondermi, adottando comandi avanzati avrei potuto altrimenti a mio parere sfalsare il giusto paragone con la scorsa edizione.
Settaggi a posto mi cimento in-game, a gran sorpresa, piacere e stupore per un appassionato come me del Full Manual, posso dire che Konami lima quest’aspetto verso una simulazione calcistica completa e a mio parere apre strade a nuove frontiere per un gioco che accontenti diverse fasce di utenza. Se è pur vero che il gioco è indirizzato da PEGI 3 in su, il gioco senza assistenze di questa edizione, potrebbe davvero sconvolgere parte di quell’utenza che cerca in PES un piglio diverso e senza dubbio ostico ma appagante allo stesso tempo.
Il ritmo di gioco è ancora un po’ più basso senza mai perdersi in fluidità, non sei mai aggredito, azzannato dal Pressing asfissiante, ma ragioniato ancor di più, con questo non voglio dire che ciò accade con la massima assistenza ma la sensazione è ancora più marcata adesso, ora passaggi e cross sono tarati in maniera più sensibile ancora, forse un po’ troppo in quanto per padroneggiare i nuovi controlli ho sbagliato in diverse occasioni nel cambiare campo con un cross. Posso dire che chi giocherà con il massimo dell’assistenza ora, non faticherà ad avvicinarsi a questo stile di gioco del tutto manuale. In partenza ho affermato che il gioco vira verso la personalizzazione e quindi a favore dellalibertà di gioco e vi esorto a non spaventarvi nell avvicinarsi al gioco senza assistenze, una volta assimilato il Gameplay di PES 2014, sarà solo questione di tempo e pratica per godere di un gioco totalmente libero da automatismi e fattori che intaccano il desiderio di riversare il vostro stile di gioco senza che altri fattori intervengano al vodtro posto. La vera sorpresa è stata per me sfidare la CPU. In PES 2013, mentre io sfidavo una qualsiasi squadra senza assistenze, ho sempre avuto la sensazione di sentirmi svantaggiato, come se la CPU non si adattase al mio stile di gioco e quindi percepivo in diverse occasioni una sorta di frustrazione. Mentre io calcolavo un passaggio, cross o tiro in modo totalmente manuale, PES 2013 mi affrontava quasi senza adattarsi a me. I miei avversari erano troppo precisi e quasi mai sbagliavano. Ho abbandonato una Master League Offline per questo. Ora la CPU si adatta al mio stile di gioco. Si, ho giocato diverse partite e ho sentito forte questa sensazione, il mio ritmo lento di gioco, il mio calcolare ampiezza, potenza e giusta direzione non era snobbata a favore di un ritmo frenetico e sempre alla ricerca della punta da lanciare, ma si adattava al mio gioco e questo per me è stata una vera sorpresa, non ho mai sentito la frustrazione di affrontrare la CPU senza assistenza e sentirla nettamente in vantaggio sul mio stile di gioco. Non ho quindi molte note da aggiungere per passaggi, cross e tiri in full Manual, soprattutto non trovo giocare senza assistenza in questa edizione frustrante semplicemente perché trovo il gioco proprio costruito attorno a questa libertà e accostarvi a questa nuova esperienza, non richiederà altro che un costante e piacevole allenamento, in quanto ritengo vivamente che il gioco esorti in diverse occasioni una libertà di gioco mai vista prima in un gioco di calcio.
“Dopo un approfondito Playtest e percorrendo dettagli, vizi e virtù di questa gloriosa serie, sono più che sicuro che Konami abbia fatto breccia nel cuore dei Fans con PES 2014, una maniacale cura per un gameplay ragionato, simulativo e roccioso mostrante lati simulativi in ogni azione di gioco associato ad una veste grafica totalmente nuova gettano le basi per l’inizio di una nuova era stuzzicando l’indole che accomuna ogni Football-Gaming che si rispetti, la Rivoluzione c’è ed è tangibile è qualcosa di mai visto e giocato prima d’ora che non snatura mai la classica chiave di lettura che ha forgiato ogni fans della serie dagli albori sino ad oggi. Come ho sempre detto, “ non è mai troppo tardi per ritornare a fluire, non è mai troppo tardi per ritornare a gioire” e vorrei che voi provaste tutto questo quanto prima per gioire assieme a me”
以上文字为意大利文 |
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